Omotossicologia

L’omotossicologia nasce in Germania negli anni cinquanta del secolo scorso dal lavoro e studio del dottor Reckeweg. Prende le mosse da una rivisitazione critica del processo infiammatorio che viene da quel momento interpretato come aspetto dinamico di base di una patologia e non come fenomeno patologico legato alla malattia stessa. L’infiammazione, quindi, viene inquadrata come reazione organica di difesa attraverso la quale l’organismo assolve ai compiti di tutela della propria integrità strutturale e funzionale. L’infiammazione è la via scelta dall’evoluzione per tutelare e difendere la conservazione ontogenica ed il progredire filogenetico delle sue strutture e forme di vita. Ogni patologia è espressione di una modalità reattiva della nostra capacità infiammatoria: il nostro potere “immunitario”.

Da tutto questo si comprende come il paradigma di una visita omotossicologica cambi drasticamente. Mai si contrasterà ma si lavorerà in modo che questa infiammazione trovi “la giusta strada” per procedere alla cura del Paziente. Non esiste la patologia in omotossicologia esiste la Persona che risponde ad una tossina (sia essa interna o esterna) in modo unico. La capacità dell’Omotossicologo è proprio quella di scoprire il “punto di partenza” della patologia che si sta manifestando in quel momento. Reckeweg ha fondato la sua medicina sul concetto che tutte le manifestazioni vitali, dallo stato di salute fino a quello di malattia, si basano su trasformazioni chimiche. Ha individuato delle sostanze tossiche, le omotossine, che provocano nell’organismo diverse situazioni difensive da parte di un sistema immunitario globale neuro-endocrino-cito-umorale. L’individuazione, il drenaggio, il riequilibrio sono elementi caratterizzanti della visita omotossicologica.

Ogni patologia può essere valutata e trattata dal punto di vista omotossicologico.

Un approccio naturale, complementare, alternativo utile per l’Individuo.

Un trattamento per la salute globale e per il benessere psico-fisico.